La vita davanti a sé di Romain Gary
Meravigliosa, straziante e delicatissima falsa autobiografia di Mohammed, alias Momo.
Figlio delle banlieue parigine e, tangenzialmente, di una prostituta che non conoscerà mai, Momo è cresciuto da un’anima “bella”, Madame Rosa. È un donnone sformato dall’età, ebrea polacca, prostituta lei stessa da giovane e che ora gestisce un asilo clandestino per le “creature dell’amore”. Avrà come zia un gigantesco nero, Lola, una prostituta trans, e come nonno d’adozione un vecchio e saggio arabo del quartiere, il signor Hamil.
In una vita sempre ai limiti della legalità verrà privato dell’istruzione canonica, sostituita da quella della strada, però amato sempre e comunque. Si occuperà di altri bambini della struttura di Madame Rosa, conoscerà realtà quali la malattia e la morte con una precoce maturità. Infine, grazie alla sua straordinaria sensibilità Momo accompagnerà la sua mamma Rosa verso il paradiso delle “grasse donne ebree”.
Una lingua ingenua e infantile ci farà sorridere teneramente, mentre il lieto fine ci permetterà di asciugare le amare lacrime.
“Ho dormito ancora accanto a lei [Madame Rosa] e poi sono risalito da Madame Lola che non era come niente e nessuno. Lei si stava rasando, aveva messo della musica e delle uova all’occhio di bue che facevano buon odore. Era nuda a metà e si stofinava dappertutto vigorosamente per nascondere le tracce del suo lavoro e quando era nuda con il rasoio e la schiuma da barba, non somigliava a niente di conosciuto, e mi ha fatto bene.”
Buona lettura e buone riflessioni 🙂
Cinzia Di Mauro
pubblicato su Newsicilia