Pericoloso quanto Arcipelago gulag, riesce a rappresentare il mondo dell’Unione Sovietica con una raffinatezza maggiore, come solo lo spettacolo del demonio avrebbe potuto. Tutto affascina: la sua arte affabulatoria, gli inserti degli evangeli apocrifi, lo spettacolo surreale di Behemot e delle sue trasformazioni, i personaggi caricaturali di un comunismo mai realizzato…
Un altro romanzo a cui il mio Che minchione le formiche! è debitore.