Piacevole intervista di Salvatore Stefanelli, che ringrazio, per conoscermi meglio come scrittrice
Qui ne riporto un piccolo stralcio:
§ Di tutto quanto hai scritto, cosa consiglieresti a chi volesse leggerti e perché? Preferibilmente un titolo solo.
Non chiedermelo, non ora, dato che ho partorito due gemelli freschi di stampa Uno è “Finisterrae” (Delos Digital) che, rubacchiando le parole del mio editore, ricorda “Brazil” ed è divertente, ma drammatico, con toni ottocenteschi, ma ambientato nel futuro, con una fantasia folle, ma terribilmente realistico… e mi somiglia molto! Nulla è mai come sembra nel mondo di Finisterrae e di lui l’editor Cometti ha detto che “un romanzo così meriterebbe il grande pubblico”.
L’altro è “Pangolino mon amour!” (All Around) che con brio e un pizzico di follia racconta l’epoca covid, attraverso sguardi stranianti di alieni umanissimi, di umani alienissimi e di un demonietto accidioso. Indago il senso della vita in quest’ultimo, ma in modo dissacrante alla Monty Python, per capirci: “Pare che sia il signor La Morte, venuto per la mietitura”
§ Consigli per chi si approcci adesso alla scrittura: cosa fare e cosa non fare, secondo te.
Nella scrittura non c’è un prontuario e non ci sono regole, ma molto in generale potrei dire che fondamentale è avvicinarsi alla scrittura dopo aver letto tanto, tantissimo, perché puoi innovare solo se conosci le grandi architetture precedenti. Infine, consiglierei di essere molto severi con se stessi: non c’è niente di peggio di una scrittore sciatto e inconsapevole dei propri limiti.
§ Cosa stai scrivendo in questo periodo o, cosa vorresti scrivere?
Sto scrivendo “Era meglio morire da piccoli”, una fantascienza distopica molto ironica… che te lo dico a fare?! – l’avrai capito già dal titolo – ambientato in un futuro terrestre di un mondo semi sommerso dal cambiamento climatico, con una ciurma male in arnese che vuole tentare il colpaccio.